Archivio per dicembre, 2008

ma vaffanculo

Posted in ... on dicembre 25, 2008 by gagrito

lo sapevate? organizzare un funerale e annunciare un lutto a parenti e amici la mattina di natale è più difficile che prendere un appuntamento col presidente della repubblica.

sapevatelo.
auguri a tutti.

Posted in ... on dicembre 15, 2008 by gagrito

non è che io mi sia dimenticata di questo posto, in realtà mentalmente ho elaborato centinaia di incipit degni di un premio letterario per centinaia di nuovi post, però poi fondamentalmente sono stata distratta da un sacco di cose importantissime (tipo un cane con la coda a ciuffetti) e alla fine ho sempre dimenticato di scrivere.
ora invece sto scrivendo perché ho un sacco di cose da fare, ma fuori c’è il diluvio universale, io ho freddo, non ho voglia di vestirmi per uscire e aggiornare gagrito è una giustificazione sufficiente con me stessa per ritardare un po’ l’inevitabile dovere.
vabbé.

cosa mi è successo di bello in questo lungo periodo di latitanza?
che mi hanno rimandato la laurea di altre 2 sessioni, quindi mi laureo forse a giugno, devo pagare un anno di tasse in più e uscirò dall’università che praticamente sarò troppo vecchia per fare dei figli. ma AH – AH! io non voglio figli! quindi li fregherò tutti.

e non voglio parlare di cosa mi sia successo di brutto. per esempio del tizio a cui ho sentito dire al telefono ad una festa in facoltà di lettere e filosofia "se sapevo che eravate a casa non ero venuto", e della tentazione fortissima che ho avuto di sollevare una panca e tirargliela addosso con violenza, ma no, non ne voglio parlare.

no.

la verità è anche che internet mi ha sfrangiato i coglioni.
io passo una quantità di tempo importante nella mia vita a mandare a fanculo gente. in maniera più o meno esplicita, gentile, educata o brutale, io mi libero di chiunque ritenga un idiota o un coglione, di chiunque non mi piaccia e di chiunque sia invadente o approfittatore. dopo tanti anni passati a mantenere, per una non meglio precisata correttezza formale, rapporti amichevoli con gente che voleva solo scoparmi/ avere i miei appunti del liceo o all’università/ scoparsi le mie amiche/ scoparsi il mio fidanzato/ scopare il mio cane/ usarmi per arrivare a qualcuno o qualcosa/ mi aveva palesemente maltrattato o fatto qualche genere di violenza fisica o mentale, il tutto ammantato da confezioni industriali di ipocrisia, ecco io sono diventata cinica e scostante. le persone me le scelgo, se le scarto c’è un perché, e per me è sicuramente il perché giusto e di conseguenza è inappellabile. e cazzo se vivo meglio.
scopo di meno, e forse anche le mie amiche, ma vivo meglio. (loro non so).
ecco, con questi presupposti, forse decidere qualche tempo fa di iscrivermi a facebook non è stata una buona idea.

quando io mi sono iscritta a facebook, la moda di facebook non era ancora esplosa ma quasi. c’era ancora la prima interfaccia, e le impostazioni di privacy non sembravano una cosa così importante.

la prima cosa che mi ha fatto girare i coglioni è stata che mi si chiedessero nome e cognome veri. io non ho mai pubblicato il mio cognome su internet da quando lo uso, non ce l’ho nemmeno nell’intestazione dell’email. ho messo dunque nome e cognome falsi, e ho pensato che fosse un social network per minorati mentali, un po’ come tutti i social network, ma in misura leggermente maggiore.

un’altra cosa che tutti dicono relativamente a facebook è: che figo, puoi ritrovare tutti i tuoi vecchi compagni di scuola!
ma io che ci ho messo anni a liberarmi dei miei compagni di scuola (anche se in realtà non è stato difficile, a scuola ero pressoché invisibile, e quando non ero invisibile ero sgradevole) e di tutto quello che era relativo a quel periodo della mia vita, perché cazzo dovrei volerli cercare adesso su facebook?
fondamentalmente, in realtà, mi è anche capitato di incontrarli online o dal vivo dopo anni e anni, e i dialoghi che sono seguiti sono sempre stati una copia di questo:

compagno di scuola: "oh, ciao! come stai, che combini?"
io: "eh, nulla di che. sto cercando di finire l’università."
compagno di scuola: "oh, cosa, un master? la specialistica?"
io: "no, la triennale. sono fuori corso."
compagno di scuola: "ah… ehm.. immagino che allora avrai un lavoro impegnativo, eh?"
io: "mah, girato un po’ di call center, fatto cose saltuarie qua e là, niente di serio."
compagno di scuola: "…sì certo… ah… uhm… ah beh però scommetto che hai famiglia eh? eheheh"
io: "no, ho un sacco di gatti. però ho un fidanzato. ehi, ormai è lo stesso da qualche giorno."
compagno di scuola: "eh ehm sì vedo che te la passi benone insomma"
io: "non mi lamento. tu?"
compagno di scuola: "io? niente di speciale guarda, mi sono laureato alla bocconi di milano, ho fatto un master in project management di impresa, poi ho fatto degli stage a parigi e a berlino, lì ho conosciuto una ragazza svedese e beh, sai come vanno queste cose, ci siamo sposati, sai lei è un chirurgo ottico di fama internazionale ma passa la maggior parte del suo tempo a lavorare con medici senza frontiere per curare i bambini del burkina faso che muoiono per la cataratta, ci crederesti? la cataratta, da non credere, comunque ora abbiamo comprato casa e viviamo a new york in centro, abbiamo tre bellissimi figli, io sono responsabile di un grosso settore della apple, sai non dovrei dirtelo ma in realtà sono io che ho inventato l’i-phone, e insomma, forse non dovrei dirti nemmeno questo, ma ho inventato anche i cuccioli di cane."
io: "e dimmi, barbara la senti ancora?"

vabbé, comunque, mi sono iscritta e ho aggiunto i miei amici, le stesse persone che vedo ogni giorno all’università o al pub, e ho aperto una nuova fondamentale piattaforma di cazzeggio.
nel primissimo periodo, presa dall’entusiasmo, ho aggiunto un sacco di giochini e applicazioni, di gruppi, accettato amicizie random, poi mi sono velocemente rotta il cazzo e ho iniziato a rifiutare e ignorare tutto, ma ormai era tardi: l’homepage era cambiata, facebook si era tramutato, e i feed nell’homepage sono stati invasi dagli aggiornamenti di qualsiasi minima azione, pensiero o movimento di tutti i miei contatti relativamente a qualsiasi cosa.
ora, capire perché mai dovrebbe interessarmi leggere cose come "antonio rossi va a lavarsi i denti e poi a lezione di ingegneria ambientale", oppure "cristina poggi ha commentato la foto di valeria bianchi ‘ahaha che bono il tuo gatto LOL’" si è rivelato uno sforzo al di sopra delle mie ridotte capacità mentali. ma non ho avuto tempo di preoccuparmene realmente, perché mi sono rapidamente resa conto che facebook si era riempito, a velocità warp, di una lunga serie di persone che nell’arco della mia esistenza avevo cercato di eliminare dalla mia vita o anche dalla faccia della terra, e non potevo esimermi dal saperlo perché, immancabilmente, vivendo in una piccola città, tutti conoscono tutti e continuavano a spuntare come funghi tra i contatti dei miei contatti. cosa di cui io venivo prontamente notificata dagli utilissimi feed.
ho cercato di arginare e modificare le mie impostazioni di privacy di modo da non essere rintracciabile, leggibile, osservabile e commentabile da occhi indesiderati, ma era del tutto inutile, dato che continuavo a ricevere notifiche nella home da gente che io disperatamente allontanavo dai cazzi miei, ma i cazzi loro (indesideratisssssssssimi) mi venivano sbattuti sotto gli occhi di prepotenza grazie al gioco di contatti comuni e grandefratellismo coatto di facebook.

insomma, vinta dall’esasperazione, ho cancellato l’account.
al momento della cancellazione i signori padroni di facebook mi hanno informato che ok, per i miei contatti l’account sarebbe risultato cancellato, ma loro si sarebbero tenuti TUTTO in memoria nel caso io avessi cambiato idea, e allora mi sarebbe bastato solo fare un login per ripristinare TUTTO COME PRIMA!!

da quel giorno sto cercando se esistono online organizzazioni che ti permettono di pagare un tossico oltreoceano per avere quel genere di servizi che si ottiene normalmente pagando un tossico, perché i signori che hanno creato facebook si meritano come minimo che qualcuno gli dia fuoco alla macchina, gli caghi davanti alla porta di casa tutte le mattine per il resto della loro vita, gli vada a prendere i figli a scuola e li porti al cinema a vedere dei film porno con animali e anziani che si cagano reciprocamente addosso, e infierisca fisicamente sulle piante del loro giardino, il tutto condito con telefonate continue che li tengano aggiornati ("tossico si sta inserendo le tue begonie nel retto, clicca qui per vederlo!", "tossico sta incendiando la tua BMW, clicca qui per vederlo!").
se volete partecipare alla colletta fatemi sapere.